I ragazzi del gruppo di terza e quarta superiore proseguono il loro cammino verso la Professione di Fede: la proposta è un’occasione per lavorare su di sé, fare il punto del proprio percorso di fede, per crescere in consapevolezza e magari decidere di mettersi a disposizione per qualche servizio in comunità.
Dopo la prima tappa avvenuta Domenica 21 Novembre 2021 (qui il racconto) Domenica prossima, 13 Marzo 2022, la comunità potrà condividere con loro la seconda tappa durante la Messa delle ore 11.30.
Ringraziamo Anna e Alice, due ragazze del gruppo Professione di Fede che hanno accettato di condividere con tutti noi qualche pensiero sul cammino che stanno facendo:
Questa Professione di Fede mi sta piacendo molto, perché ci sono argomenti che mi piacciono come ad esempio la figura di Giobbe. In questo periodo con il mio gruppo stiamo affrontando il tema della sofferenza e del dolore. Per me la Professione di Fede è un “modo” per restare vicina a Dio, è quel momento di conforto nei periodi più bui della mia vita (e ultimamente ne sto avendo parecchi), è un modo per non pensare a ciò che sto passando dentro di me. Insomma posso solo dire che la professione di fede mi sta cambiando in meglio e me lo sento. Anna
Durante gli Incontri della Professione di Fede stiamo leggendo “Il libro di Giobbe, c’è qualcuno che ascolta il mio grido?”. Giobbe è la storia di un credente, che, in ogni momento della sua vita, anche di fronte ai momenti più drammatici e duri, non smette mai di avere fede. Noi ragazzi raccontiamo e analizziamo i momenti della nostra vita, in cui abbiamo dubitato, in cui ci siamo sentiti soli, in cui abbiamo sentito di aver perso la direzione verso la serenità e verso la fede. Dopo aver letto alcuni capitoli del libro, e dopo alcuni minuti di riflessione, ognuno di noi ha la possibilità di raccontare la propria storia e avere un confronto con gli altri. Condividere e ascoltare le storie degli altri, simili alle proprie, spesso aiuta a comprendere l’esperienza personale, ad avvicinarci tra di noi e a essere uniti in momenti difficili. E’ anche importante per maturare la consapevolezza che ogni vita ha un cammino difficile se si è soli, mentre la condivisione può aiutare a superare le avversità e le difficoltà. Il nostro percorso prova a condurci verso il superamento dei momenti bui, ci aiuta a non temerli e ad affrontarli con tranquillità e a restare lucidi.
Dal “Libro di Giobbe”, capitolo 42: “Ascoltami e io parlerò, io t’interrogherò e tu mi istruirai! Io ti conoscevo solo per sentito dire, ma ora i miei occhi ti hanno veduto. Perciò mi ricredo e mi pento sopra polvere e cenere”. Qui si conclude la storia e la vita di Giobbe, che dopo aver dubitato del suo Dio, impara a conoscerlo e a fidarsi di Lui. E’ proprio questo ciò in cui la nostra professione di fede consisite. Abbiamo tutti dei momenti in cui ci siamo trovati a dubitare, ma sono quelli i momenti che ci fortificano e ci avvicinano più a Dio. Alice