Beata Benedetta Bianchi Porro

Con grande gioia e senso di gratitudine, domenica 22 Marzo 2025 la nostra comunità ha accolto le reliquie della beata Benedetta Bianchi Porro. Già nello scorso autunno, a ridosso della festa di Santa Teresa, le reliquie hanno sostato un mese nella nostra parrocchia; da adesso rimarranno in modo permanente nella nostra Chiesa accanto a quelle di Santa Teresa. Durante la celebrazione domenicale Manuela, sorella di Benedetta Bianchi Porro, ha consegnato la reliquia e ci ha avvicinarci sempre di più alla figura di questa giovane beata grazie ai racconti e alla sua testimonianza.

Una breve biografia

Benedetta Bianchi Porro è nata a Dovadola (FO) l’8/8/1936. Nel 1951 la sua famiglia si trasferì a Sirmione. Si manifestarono in questo periodo i primi sintomi di una grave malattia invalidante. A 17 anni si iscrisse alla facoltà di Medicina presso l’Università di Milano. Ebbe inizio allora il suo più duro calvario. Lunghe degenze in cliniche, consulti, interventi chirurgici, sofferenze, menomazioni, umiliazioni non valsero a farla desistere dal suo sogno di diventare medico. Inesorabilmente assediata dalla grave malattia, tralasciò l’università quando le mancava solo l’ultimo esame. Sorda, totalmente paralizzata, priva di ogni facoltà sensitiva, divenne anche cieca in conseguenza dell’ultimo intervento. Gli unici mezzi di comunicazione con le persone erano un fil di voce e la sensibilità di una mano, attraverso la quale venivano fatti percepire sul corpo e sul volto segni convenzionali. Benedetta ha spezzato con l’amore la solitudine: crocifissa ha cantato le meraviglie della vita, ha dimenticato sé stessa per gli altri, ha vissuto il dolore come mistero d’amore e fonte di grazia. A tutti donava gioia e speranza. La sua fede ha operato prodigi.

“… le mie giornate sono lunghe e faticose, però con l’aiuto divino riesco a riposarmi, abbandonata alle spalle di Cristo. Con Lui mi pare d’essere in una cella chiusa, ma in cammino verso un porto dove la pace è sicura ed eterna. E mi sciolgo in tenerezza quando mi pare di essere presa da Lui per mano.”

Morì a Sirmione il 23 Gennaio 1964. Il suo corpo è custodito nella basilica di Sant’Andrea a Dovadola (FO). La Chiesa l’ha proclamata Beata il 14 Settembre 2019, giorno nel quale si celebra l’Esaltazione della Santa Croce.

Nella tomba, per volere della beata Benedetta, è impressa una frase di Santa Teresa di Lisieux: “Non muoio ma entro nella vita”. Non sono poche le cose che accomunano queste due giovani donne a cui oggi ci affidiamo chiedendo loro di accompagnare il cammino della nostra comunità.

In Chiesa sono presenti alcuni santini della beata ed è possibile prendere, con un’offerta libera, un libretto scritto da don Massimo “Benedetta Bianchi Porro: cammino psicologico e spirituale”.